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Il metodo Pilates è stato messo a punto da Joseph Hubertus Pilates, nato a Dusseldorf nel 1880. A causa della sua debole struttura fisica e della sua salute cagionevole, Pilates si avvicina alla ginnastica e a varie altre discipline tra cui lo yoga, che influenzerà profondamente la messa a punto del suo metodo.

Definito da lui stesso “Contrology”, il metodo Pilates rappresenta una particolare tecnica di lavoro fisico basata su seguenze di movimenti precisi e controllati, che richiedono una completa coordinazione tra corpo e mente per imparare a percepire esattamente come ci si sta muovendo.

I principi del metodo Pilates vengono utilizzati per lo sviluppo della stabilità centrale del corpo, cioè del “core”. Il “core”, letteralmente tradotto come il “centro”, è il concetto piu significativo della tecnica perché la sua stabilizzazione (core stability) permette di acquisire il controllo dinamico della colonna vertebrale durante i movimenti dell’intero corpo.

I 6 principi suddetti sono i seguenti:

CENTERING (baricentro): Pilates definiva “powerhouse” (casa della forza) l’area compresa tra la parte finale della gabbia toracica e la porzione più bassa del bacino. Ogni movimento deve partire dal centro del corpo, con un lavoro mirato dei muscoli addominali e con un coinvolgimento della muscolatura lombare e del pavimento pelvico.
Un lavoro sinergico di questi 3 gruppi muscolari determina un baricentro forte ed equilibrato.

CONCENTRATION (concentrazione): fondamentale per eseguire consapevolmente gli esercizi, è rivolta non solo al distacco corporeo in movimento ma anche alla postura da mantenere durante la sua esecuzione.

BREATH (respirazione): ogni esercizio prevede una specifica coordinazione con il respiro, che ne dà il ritmo.

CONTROL (controllo): attraverso la concentrazione si arriva ad avere il controllo totale di ogni movimento. La mente così sa cosa il corpo sta facendo e ne guida senza sforzo ogni gesto.

PRECISION (precisione): senza controllo ogni esercizio viene interpretato in maniera scorretta, e movimenti scorretti ripetuti possono creare danni anzichè benefici. Al contrario, un movimento ben eseguito è piu efficace di dieci eseguiti in modo impreciso. Il principio della qualità del movimento prevale sulla quantità.

FLOW (fluidità): è il risultato della sinergia tra tutti i principi elencati, cosi ogni segmento corporeo può compiere un gesto nella massima ergonomia energetica.

 

Uno studio Pilates è un ambiente dove l’insegnante guida la persona nella realizzazione degli esercizi a corpo libero o con l’utilizzo delle specifiche attrezzature.

La lezione viene creata al momento in base alle condizioni fisiche. Esercizi di respirazione, di stabilizzazione delle articolazioni, di allungamento: in meno di un’ora si possono eseguire decine di differenti movimenti, senza necessariamente adottare una routine obbligatoria con l’uso di un attrezzo piuttosto che di un altro.

Gli attrezzi più importanti di cui ci si avvale sono: l’universal reformer, la Cadillac, le Barrel, e piccoli attrezzi come il Magic Circle o la Fitball.

L’ universal reformer racchiude in un unico strumento le possibilità di differenti attrezzi. Si tratta di un carrello mobile che consente di lavorare in maniera dinamica agendo su tutti i gruppi muscolari in qualsiasi posizione (eretta, supina, prona, seduta e in ginocchio). In questo modo può attivare tutti i gruppi muscolari e ogni funzione di movimento senza caricare in maniera eccessiva le articolazioni, elemento prezioso per chi presenta problemi di colonna vertebrale. I diversi accessori consentono una vasta gamma di esercizi e varianti personalizzate.

La Cadillac, o Reabilitation Table, ha una caratteristica struttura a “baldacchino” dotata di una serie di molle. Come nel Reformer le molle possono opporre una resistenza variabile in relazione al lavoro muscolare prescelto, consentendo di effettuare un allenamento intenso e mirato. La Cadillac è stata creata per accrescere in fisioterapia la componente propriocettiva del lavoro neuromuscolare; con un’altezza da terra di soli 70 cm è di facile utilizzo per le persone con problemi motori. Inoltre è dotata di tre attrezzi specifici che la completano: il Trapeze utile per il lavoro sulla catena posteriore, la Rolling Back Bar e la Tower, due barre provviste di molle che servono per la mobilizzazione della colonna vertebrale.

Il termine Barrel indica in generale attrezzi a forma di emicilindro, che si differenziano nei raggi di curvatura (Step Barrel o Spine corrector e Big Barrel).